(da www.ilcambiamento.it)
L’idea è del gruppo che ha deciso di costituire l’ecovillaggio “La casa rotta“, a Cherasco, in provincia di Cuneo. Hanno dato vita a un progetto che hanno chiamato “Scuola di agricoltura indigena”, «e cioè un’agricoltura che non distrugge la vita ma la genera continuamente» dicono gli ideatori.
La Scuola di Agricoltura Indigena nasce dallo sviluppo del progetto in agroecologia dell’ecovillaggio La Casa Rotta e dell’organismo agricolo Nuove Rotte. Il termine “indigeno”, come spiegano i promotori, ha un’etimologia latina e significa “generare“. «Ci piace usarlo perché la parola generare indica un’agricoltura che non distrugge la vita ma la genera continuamente – spiegano dall’ecovillaggio “La casa rotta” – L’agricoltura indigena attinge a tecniche non solo locali e pone l’accento sull’intima relazione che esiste tra l’essere umano e l’universo».